Un’esperienza sensoriale nell’arte della produzione del formaggio
Entrare in un caseificio artigianale del Taburno è come varcare la soglia di un mondo antico, dove ogni gesto racconta una storia e ogni profumo svela un sapere. In questi luoghi, la trasformazione del latte in formaggio avviene secondo ritmi lenti e precisi, guidata dalla conoscenza delle materie prime, dalla sensibilità delle mani, dall’armonia tra natura e tecnica. È un’esperienza sensoriale a tutto tondo, che coinvolge la vista, l’olfatto, l’udito, il tatto e, naturalmente, il gusto.
Il percorso inizia con il latte fresco, appena munto, che arriva al caseificio ancora caldo, carico del profumo del pascolo e dell’umidità della stalla. La sua lavorazione segue pratiche artigianali tramandate di generazione in generazione: si riscalda, si aggiunge il caglio, si attende la coagulazione, si rompe la cagliata con gesti misurati. Ogni fase è accompagnata da suoni familiari – il gorgoglio del latte, il rumore della cagliata che si separa – che restituiscono la dimensione viva di questo lavoro.
Durante la visita, i sensi vengono costantemente stimolati. L’odore intenso della pasta fresca si mescola a quello del legno umido delle tavole di asciugatura. Le mani possono toccare – con delicatezza – la consistenza della cagliata, liscia e tiepida, quasi carne viva. La vista è attratta dalle forme rotonde che prendono vita sotto gli occhi del visitatore, modellate con cura, avvolte in teli di lino, pressate lentamente. Ogni passaggio è un piccolo rito, un atto di maestria.
Il momento della stagionatura, con le forme adagiate in ambienti freschi e silenziosi, introduce il visitatore a un tempo diverso: il tempo dell’attesa, della trasformazione lenta. L’odore cambia, si fa più intenso, più complesso. Il formaggio matura, respira, si evolve. È qui che si comprende la profondità del legame tra prodotto, luogo e artigiano.
Infine, la degustazione. Il palato ritrova tutto ciò che i sensi hanno raccolto nel percorso: la freschezza del latte, la morbidezza della pasta, la complessità della stagionatura. Il gusto racconta la storia del territorio, della razza animale, della stagione. Ogni assaggio è unico, irripetibile, vivo.
Questa visita non è solo una scoperta gastronomica: è un’immersione emotiva e conoscitiva in un mondo fatto di pazienza, competenza e passione. È un’opportunità per entrare in contatto con la cultura materiale del Taburno, per comprendere il valore del “fatto bene”, per riscoprire il ruolo del cibo come espressione di identità e di comunità.